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Umidità in casa dopo i lavori con il 110? Scopri il vero problema nascosto dietro cappotto e infissi

2025-06-05 10:58

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Umidità in casa dopo i lavori con il 110? Scopri il vero problema nascosto dietro cappotto e infissi

Umidità in casa dopo i lavori con il 110? Colpa del cappotto e dei serramenti… ma non solo! Negli ultimi anni, tantissime abitazioni in Italia sono st

Umidità in casa dopo i lavori con il 110? Colpa del cappotto e dei serramenti… ma non solo!

 

Negli ultimi anni, tantissime abitazioni in Italia sono state ristrutturate grazie al Superbonus 110%. Un’opportunità eccezionale per migliorare l’efficienza energetica delle case… almeno sulla carta.

Ma oggi, moltissimi proprietari si ritrovano con un problema in più: l’umidità.
Muri che "sudano", condensa sui vetri, muffa negli angoli, cattivo odore. Tutto questo non c’era prima dei lavori.
Ma come è possibile?

 

Cappotto termico e finestre nuove: una combinazione spesso pericolosa

Uno degli interventi più comuni con il 110 è stato l’isolamento a cappotto insieme alla sostituzione dei serramenti con modelli ad alta tenuta.

Se da un lato questi interventi bloccano le dispersioni di calore, dall’altro spesso bloccano anche la naturale traspirazione dell’edificio.

E se la casa non respira più, l’umidità rimane intrappolata all’interno. Questo effetto è ancora più grave in edifici vecchi, costruiti senza fondamenta impermeabili, dove l’umidità risale naturalmente dal terreno.

 

Ristrutturazioni fatte male = umidità garantita

 

Purtroppo, durante molte ristrutturazioni eseguite con il 110, non è stata fatta un’analisi seria del comportamento igrometrico della casa.
Si è pensato solo all’efficienza energetica, ignorando completamente l’umidità di risalita e il bisogno di ricambio d’aria controllato.

Risultato?

Case che sembrano più nuove ma sono meno salubri di prima

Interventi costosi che non hanno risolto i veri problemi strutturali

Ambienti interni più umidi, con formazione di muffe, danni agli intonaci e un comfort abitativo peggiorato

 

Le fondamenta non impermeabili: il problema alla base

Molti edifici in Italia, soprattutto quelli costruiti prima degli anni ‘70, non hanno alcuna barriera contro l’umidità di risalita.
Questo significa che l’acqua presente nel terreno può salire lungo i muri per capillarità, arrivando anche fino al primo piano.

Un tempo, i muri respiravano e questa umidità si disperdeva lentamente nell’aria. Ma oggi, con l’applicazione del cappotto e la sostituzione degli infissi, la traspirazione è bloccata: l’umidità resta intrappolata nei muri.

 

Come intervenire: umidità di risalita e aria viziata si possono risolvere

 

Nel mio lavoro mi occupo proprio di questo: aiutare le persone a liberarsi dall’umidità nelle loro case, anche dopo ristrutturazioni fatte male.

 

Le soluzioni più efficaci?

 

Dispositivi elettrofisici contro l’umidità di risalita capillare: agiscono alla radice, interrompendo la risalita dell’acqua nei muri.

 

Sistemi VMC (Ventilazione Meccanica Controllata): garantiscono un ricambio d’aria costante senza dispersioni di calore, eliminando condensa, odori e aria stagnante.

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